Incontro prenatalizio a Monte Berico

Un pomeriggio di dono condiviso di amicizia, un appuntamento diventato ormai tradizionale che ogni anno ci riserva bei momenti di cultura, di spiritualità e di condivisione e convivialità fraterna.
 
Grazie a tutti, quelli che han partecipato e anche quelli che per varie ragioni non han potuto esser presenti, ma ci son stati comunque con il cuore e la mente.
 
A palazzo Leoni Montanari nello splendido centro storico di Vicenza breve visita alla mostra permanente della preziosa raccolta di icone russe, alcune antichissime. Tesori artistici di immenso valore e bellezza da leggere alla luce della spiritualità della cristianità orientale bizantina e russa.
 

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Nel Convento dei Servi di Maria di Monte Berico momento di meditazione/lettura, guidata da don Raimondo Sinibaldi direttore ufficio pellegrinaggio della Diocesi di Vicenza; don Raimondo ci ha aperto finestre, da cui per tutti è entrata luce, conoscenza sulle dimensioni spirituali del cammino e sul suo rapporto con la storia della salvezza. In questo contesto il relatore ha sviluppato una approfondita chiara ed esaustiva riflessione sulla dimensione spirituale del pellegrinaggio a piedi.
 
La S. Messa della prima domenica di Avvento nella cornice suggestiva ed emozionante del Santuario della Vergine di Monte Berico, metà da secoli di pellegrinaggi dalle terre venete, ci ha visto presenti e partecipi con le nostre tradizionali vesti da cerimonia; un segno di continuità con un passato distante ma non distinto dal presente.

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La giornata si è conclusa in bellezza con una ottima cena in un clima familiare e di amicizia in cui si sono mescolati racconti di esperienze e aneddoti di cammini più o meno recenti, insieme a consigli a pellegrini in partenza.
La relazione sempre più stretta tra pellegrini e amici del cammino con le loro varie associazioni, in particolare il capitolo della confraternita di san Jacopo e la compagnia di Santiago e del Beato Enrico è motivo di crescita umana e spirituale per tutti. È ragione di speranza in un futuro in cui l’esperienza dei cammini di pellegrinaggio continui a diffondersi tra i giovani, mantenendo salde le radici di una storia che ha attraversato il tempo e lo spazio dell’Europa, segnandone l’identità. Una conclusione che sembra essere un buon inizio del tempo di attesa dell’Avvento!
 
Ultreya semper!
Paolo Spolaore